FOTOBIOMODULAZIONE LASER, TRA EQUILIBRIO ENERGETICO E LAVORO ”SETTORIALE”

FOTOBIOMODULAZIONE LASER, TRA EQUILIBRIO ENERGETICO E LAVORO ”SETTORIALE”

Quando parliamo di fotobiomodulazione (PBM), ci riferiamo all’impiego di luce rossa e del vicino infrarosso per modulare processi biologici: gestire dolore e infiammazione, ottimizzare la funzione cellulare e sostenere la riparazione tissutale. Nell’ambito clinico la PBM può essere erogata mediante laser a bassa intensità( LLLT) o con LED; in questo articolo ci concentreremo sul laser poiché, essendo quest’ultimo luce collimata e coerente, consente un intervento mirato su distretti anatomici specifici( il cosiddetto “ lavoro settoriale”). Ciò non sostituisce il ragionamento clinico, ma lo potenzia, permettendo di dosare la luce con precisione ove necessario.

Perché la luce rossa e NIR "riequilibra"

A livello mitocondriale i fotoni rossi/NIR vengono assorbiti da cromofori come la citocromo C ossidasi( CCO), determinando un aumento della produzione di ATP, una modulazione delle specie reattive dell’ossigeno( che fungono da segnali, non da fattori di danno) e il rilascio di ossido nitrico( NO). Questi eventi scatenano una cascata anti infiammatoria, vasodilatazione e attivazione di vie pro- riparative. Le evidenze recenti confermano questo quadro meccanicistico e la relazione dose- risposta( biphasic dose response), sottolineando l’importanza di un approccio terapeutico personalizzato.

Laser vs led: cosa sapere

Entrambi possono essere efficaci, ma i laser emettono una luce più collimata e generalmente più stretta in banda e ciò , a parità di parametri,favorisce  la penetrazione e consente di ottenere spot precisi. Questo è particolarmente utile quando è necessario trattare aree specifiche come tendini, triggers miofasciali, sinovie o articolazioni circoscritte. La collimazione del laser orienta il forward- scattering tissutale e probabilmente influenza la profondità effettiva, a parità di lunghezza d’onda e di irradianza. In sintesi la coerenza e la collimazione del laser non rendono la luce” magica”, ma migliorano il controllo spaziale e la ripetibilità del dosaggio, elementi fondamentali per un lavoro settoriale efficace in fisioterapia e riabilitazione.

L’evidenza clinica recente

-          Artrosi del ginocchio( KOA): le meta analisi e le revisioni sistematiche degli ultimi anni riportano riduzioni clinicamente significative del dolore e miglioramenti funzionali quando la LLLT viene erogata con parametri appropriati.

-          Traumi acuti e recupero da sforzo: le revisioni del 2024 evidenziano benefici sulla forza, la resistenza e il recupero quando la LLLT viene applicata prima dell’esercizion o nel post- acuto, con un profilo di sicurezza favorevole.

-          Dolore muscolo- scheletrico e riabilitazione: network meta analisi recenti mostrano che la LLLT associata all’esercizio o la HILT associata all’esercizio migliorano il dolore e la funzione rispetto all’attività fisica standard.

-          Tessuto muscolare: gli studi controllati riportano un recupero della forza degli estensori/flessori del ginocchio dopo LLLT localizzata, coerente con i meccanismi bioenergetici descritti.

-          Supporto in oncologia( tossicità da terapia): le linee guida e le revisioni in “ supportive care” indicano la PBM come una terapia non ionizzante, non termica e sicura per mitigare le mucositi e le disfunzioni vascolari periferiche, con parametri prudenti.

Nota di metodo: quando i risultati sono “ variabili”, quasi sempre la variabilità è spiegata da differenze nella dose( J/cm quadrato), nell’irradianza (mw/cm quadrato), nel tempo/ numero di sedute, nell’area trattata e nella sincronizzazione con il carico meccanico. Ecco, dunque, perché il lavoro settoriale con laser aiuta: rende più costante ciò che conta davvero,  la dose sul bersaglio. Le sintesi narrative più recenti sulla KOA convergono su questo punto.

La dosimetria professionale: principi e applicazioni per un trattamento efficace

Le raccomandazioni WALT (2022) restano il riferimento clinico d’elezione per parametri e protocolli: tabelle distretto- specifiche per 780/860 nm e 904 nm, con irradianza target, dose punto per punto e coperture dell’area patologica (scansione o più spot adiacenti). Per tendini e sinovie si raccomanda di coprire la maggior parte del tessuto patologico con frequenza giornaliera per due settimane o a giorni alterni per tre-quattro settimane, modulando la dose in base alla reattività clinica.

Parametri essenziali e principi chiave

-          Lunghezza d’onda: 630/680 nm( rosso) per tessuti superficiali; 780/860 nm e  904 nm( NIR) per profondità maggiori.

-          Dose (energia): espressa in J/cm quadrato sull’area bersaglio; rispettare le finestre bifasiche( troppo poco = inefficace, troppo = possibile” overshoot”).

-          Irradianza (mW/cm quadrato) e tempo(s): definiscono la potenza istantanea e la durata necessaria per raggiungere la dose.

-          Spot e copertura: con il laser è naturale dosare per spot( lavoro settoriale) e successivamente sovrapporre/affiancare gli spot per uniformare l’energia sul distretto.

-          Sincronia con la terapia attiva: spesso pre – esercizio per modulare nocicezione e tono; post carico per agire sull’omeostasi infiammatoria.

Quando preferire il laser nel percorso riabilitativo

Il laser è particolarmente indicato in diverse situazioni cliniche:

-          Tendinopatie focali (rotuleo,epicondilo,cuffia): consente di trattare spot precisi e facilita la mappatura e la ripetizione dei punti dolenti, anche con guida ecografica.

-          Articolazioni (ginocchio, ATM, piccole articolazioni della mano): la sua precisione è vantaggiosa nel controllare l’area e la dose, specialmente in geometrie complesse.

-          Piani profondi (ischio crurali prossimali, adduttori dell’anca): la collimazione del laser migliora l’efficienza del fotone sul bersaglio, a parità di tempo.

-          Neuromodulazione locale (triggers miofasciali): il lavoro settoriale è particolarmente efficace su micro aree tra 0,5 e 1 cm quadrato.

Nota di approfondimento (completamento): sebbene il LED possa essere utile in applicazioni sistemiche o molto estese, il laser offre un vantaggio significativo quando è richiesta precisione anatomica. La letteratura recente riconosce il ruolo di entrambe le tecnologie, evidenziando le differenze operative sopra menzionate.

Sicurezza e controindicazioni essenziali

La PBM/LLLT è una terapia “non termica” e “non ionizzante” con reazioni avverse rare e transitorie. Sono necessarie precauzioni standard, come la protezione degli occhi e l’evitamento di spot diretti su epifisi in crescita senza indicazione specifica, nonché dosi prudenti su aree con sensibilità alterata. Le revisioni in ambito oncologico e muscolo-scheletrico non evidenziano rischi pro-neoplastici con i parametri clinici correnti, purchè vi sia un coordinamento con l’equipe curante.

Considerazioni importanti per clinici e pazienti

-          La fotobiomodulazione laser è uno strumento di riequilibrio: agisce sui mitocondri, sull’ossido nitrico(NO) e sull’infiammazione in modo dose-dipendente.

-          L’efficacia clinica è sostenuta da sintesi recenti in diverse condizioni (KOA,dolore muscolo-scheletrico, recupero funzionale), soprattutto quando si rispettano i parametri e si integra con esercizio e terapia manuale.

-          Il laser eccelle nel lavoro settoriale: la collimazione consente un controllo preciso della dose sul bersaglio e una ripetibilità del protocollo.

-          Seguire le linee guida WALT (2022) aiuta a scegliere lunghezza d’onda, irradianza, dose e frequenza in modo standardizzato.

Riferimenti bibliografici dell'ultimo quinquennio

Maghfour J. Photobiomodulation CME part I: Overview and mechanisms (2024). https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/38309304

Kashiwagi S. Photobiomodulation and nitric oxide signaling (2022). https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S1089860322001240 

Stausholm MB et al. Revisioni e meta‑analisi su PBM nell’artrosi di ginocchio (2022). https://www.frontiersin.org/journals/bioengineering-and-biotechnology/articles/10.3389/fbioe.2022.1089035/

Lawrence J. LLLT for acute tissue injury or exercise (2024). https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/39449475/ 

Scientific Reports (2022): recupero della forza del ginocchio dopo LLLT localizzata. https://www.nature.com/articles/s41598-022-26553-9

Network/meta‑analisi 2024–2025 su LLLT/HILT + esercizio. https://link.springer.com/article/10.1007/s10103-025-04392-0